Le paralisi delle corde vocali possono colpire anche i cantanti e gli artisti della voce. Escludendo quelle legate a errori/necessità chirurgiche in àmbito cardio‑, oto‑, neuro‑, tireochirurgico etc, nella pratica ordinaria di Medicina della Voce artistica capita di vederne alcune. Molte sono a frigore cioè legate al freddo (soprattutto all’aria condizionata dell’aereo), altre possono derivare da molteplici cause, non frequentemente particolarmente gravi.
La diagnosi compete assolutamente al Medico e mai al Logopedista (come viepiù purtroppo si assiste in certi contesti italiani) il quale invece ha ruolo fondamentale in altro àmbito, anche perché non sempre è facile riuscire a comprendere con i soli mezzi laringoscopici e stroboscopici se si tratti veramente di paralisi del nervo laringeo (superiore o inferiore) o, piuttosto, di blocco dell’articolazione cricoaritenoidea mono- o bilaterale.
In questi casi insidiosi, il Logopedista o il Fisioterapista formati alla Medicina della Voce – se prendono presto in carico il cliente/paziente – possono – soprattutto attraverso le manipolazioni laringee e para-/perilaringee – riuscire a sbloccare velocemente (talora bastano due sedute) la corda “similparetica/paralitica” permettendo di fare – a posteriori – diagnosi di problematica muscolo-articolare e non neurologica. Ancora una volta, quindi, è l’unione delle forze (logopedista/fisioterapista e medico dell’arte/foniatra/laringologo) nel rispetto dei ruoli e delle competenze (e soprattutto del paziente artista) a sancire il goal terapeutico (e nondimeno il diagnostico). Nei casi in cui, invece, si tratti sfortunatamente di paralisi propriamente detta, la terapia è diversa: logopedica ma anche farmacologica e – ove necessiti – fonochirurgica.
® Alfonso Gianluca Gucciardo, 2015