Deficit di contatto e disfonie nei maschi / Lack of contact and Dysphonia
Si nota sempre più come molti maschi disfonici (di ogni età ma soprattutto dai 30 anni in su) siano individui ai quali la figura genitoriale maschile, pur fisicamente presente, è mancata emotivamente e simbolicamente. Diverse volte questo abbandono è stato di tipo tattile: se consultati, i soggetti riferiscono di non avere alcun ricordo di esser stati toccati da parte del genitore maschio (tranne che, ma in rari casi, per subire vessazioni fisiche mediate, però, generalmente da protesi cioè non agite direttamente con le mani).
In una breve nota come questa non è possibile affrontare seriamente il problema; non sfuggirà, però, al lettore che, sociologicamente parlando, la carenza tattile, almeno nel passato, andava generalmente ricondotta soprattutto all’effettiva assenza fisica del genitore maschio, impegnato a procacciare propris manibus le risorse per il sostentamento famigliare (per ciò lavorando magari nei campi per intere giornate) e obbligato a demandare totalmente alla figura genitoriale complementare e alla famiglia allargata (zie, sorelle, madri, nonne, suocere, vicine di casa etc) lo svezzamento, l’educazione e la gestione dell’affettività dei suoi figli che, una volta capaci di dar ajuto, venivano sùbito inseriti nel sistema produttivo, lungi dall’essere considerati passibili di coccole o di contatti altri. Con l’abbandono progressivo delle società rurali, con l’emigrazione forzata e, suo malgrado, disintegratrice dei nuclei familiari, con il definitivo passaggio da una gestione manuale del lavoro a un’altra (l’attuale) mediata dalle macchine, con l’avvento di lavori viepiù eseguibili attraverso i computers nonché a causa di altri fattori, paradossalmente la figura genitoriale maschile accanto ai figli (ridotti ora in quanto al numero) è attestabile sempre più temporalmente e fisicamente ma sempre meno emotivamente, forse perché, a loro volta, i nuovi maschi sono privi di possibilità di memoria “storica” di touching ma certamente anche per altre cause, affrontare le quali porterebbe, però, molto lontano.
Urge, allora, una tesi di Medicina o di Otorinolaringojatria o di Logopedia ben fatta – e magari non superficiale – sulle correlazioni tra disturbi della voce nei maschi e carenza di touching nella loro anamnesi remota e prossima.
Estratto da: Alfonso Gianluca Gucciardo, Toccare e contattare in Medicina della Voce, Cortina, Torino 2010, 48 (modif.)