RAPPORTI ORALI E MALATTIE DI VOCE? Oral sex &voice?
Italian and English: below
Un clinico dell’arte dello spettacolo potrebbe anche trovarsi a sentirsi chiedere – in tutta semplicità e onestà oppure con imbarazzo – dall’artista in visita/trattamento se effettivamente la pratica dei rapporti orali possa o meno mettere a rischio la voce.
All’inizio, si può anche rimanere perplessi ma quasi sempre, in Medicina, non esiste domanda sciocca. In letteratura non si trova praticamente nulla sull’argomento. Intuitivamente, verrebbe da dire al/la paziente/cliente che non c’è alcuna relazione tra voce e fellatio o cunnilingus o irrumatio o anilinctus o teabagging etc. La scienza o, almeno, la logica fisiopatologica, però, che risposta possono offrire a un/a artista con lecite paure (che coinvolgono gli ambiti anche di tipo occupazionale/professionale)? In ventun anni di carriera di medicina dello spettacolo, me lo sono chiesto diverse volte.
Penso si possa rispondere che, in generale, non ci sia relazione tra la pratica del sesso orale (etero e/o omo) e la disfonia o la disodia1.
Quando si parla di Medicina, però, non si può fare un discorso semplicistico.
Va, allora, precisato che – non di rado e non solamente negli immunodefedati – alcune disfonie durature hanno origine da una laringite micotica. In questo caso, i rapporti orali possono effettivamente essere (con-)causali della disfonia in quanto determinano/peggiorano la micosi retro-linguale e orale e… tout court portano ad alterazioni della voce.
Inoltre, la scarsa igiene delle zone intime (favorita anche dall’uso di biancheria di pessima qualità) o la presenza in cavità orale o in ano, vulva, pene di zone micro- o macro-infette o il non raro ricorso alla pratica dell’anilingus (che amplifica il rischio infettivo) possono determinare patologie uvulari e oro-faringo-tonsillari e enteriche (infettive e infiammatorie) che indirettamente inficiano la voce impedendo il corretto rinforzo soprattutto della seconda e della terza formante, molto importanti per chi fa un uso artistico della voce.
Infine si potrebbe anche dire che un’altra ipotetica causa di disodia/disfonia potrebbe derivare da una non ben misurata apertura della bocca durante rapporti orali (soprattutto se veloci o se protratti a lungo) effettuati da soggetti con problematiche dell’articolazione temporomandibolare.
Concludendo questa piccola nota che non ha pretesa alcuna di rappresentare un lavoro scientifico propriamente detto, pur non essendo quasi possibile affermare che le malattie della voce possano direttamente derivare dalla pratica del sesso orale, non è così peregrino dire che alcune situazioni cliniche specifiche possano portare indirettamente anche a problemi di voce.
Per questo e in ogni caso e sempre… prevenire – attraverso l’igiene in tutti i sensi intesa – è meglio che curare.
A Performing Arts Medicine Doctor may also being asked – in all simplicity and honesty or with embarrassment – by the artist/clients whether or not the practice of oral sex could put the voice at risk.
At the beginning, one may also be perplexed but almost always, in Medicine, there is no silly question. In scientific literature there is practically nothing on this topic.
Intuitively, the patient / client would be told that there is no relationship between voice and fellatio or cunnilingus or irrumatio or rimming or teabagging etc. However, what’s that science or at least the pathophysiological logic can say to an artist with legitimate fears (which also involve areas of an occupational / professional nature)?
In twenty-one years of performing arts medicine career, I have asked this myself several times.
I think it can be answered that, in general, there is no relationship between the practice of oral sex (hetero and / or homo) and dysphonia or dysodia2.
However, when you comes to medicine, you cannot make a simplistic speech.
It should therefore be noted that – not infrequently and not only in immunodeficent people – some dysphonias originate from mycotic laryngitis. In this case, oral sex can actually be causal of (or in comorbidity with) dysphonia because it determines / worsens retro-lingual and oral mycosis and … leads to alterations of the voice.
Furthermore, the poor hygiene of the intimate areas (also favored by the use of poor quality linen) or the presence in the oral cavity or in the anus, vulva, penis of micro- or macro-infected areas or the not rare use of the practice of anilingus (which amplifies the infectious risk) can cause uvular and oro-pharyngo-tonsillary and enteric (infectious and inflammatory) pathologies that indirectly affect the voice preventing the correct reinforcement, especially of the second and of the third formants, very important for those who make artistic use of the voice.
Finally, it could also be said that an another hypothetical cause of dysodia / dysphonia could derive from a not well-measured opening of the mouth during oral intercourse (especially if fast or if protracted for a long time) carried out by subjects with temporomandibular joint problems.
Concluding this small note (that has no claim to represent a scientific work), although it is almost impossible to affirm that voice diseases can directly derive from the practice of oral sex, it is not so peregrine to say that some specific clinical situations may indirectly lead even to voice problems.
For this, and in any case, and always … prevention – through hygiene in all senses understood – is better than cure.
1 Cioè, rispettivamente l’alterazione dell’eufonia e dell’eumelia per cause di natura da determinare in quanto, volta per volta, diverse.
2 Dysphonia and dysodia means (from the Greek): altered voice (respectively the spoken one, and the artistic one). Rapporti orali e malattie di voce?