Dormi­amo insieme! Let’s sleep together!
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Chec­ché se ne pos­sa pen­sare, essere seri­amente ami­ci di qual­cuno è una scelta con­sapev­ole fat­ta (e non sola­mente all’inizio) di rif­les­sione pri­ma che di trasporto emo­ti­vo; è una deci­sione che unisce rin­unce e idil­lic­ità. Ci fa bene stare con lui/lei;

Esiste l’am­i­cizia tra ses­si diversi?

ci sen­ti­amo pro­tet­ti e for­ti quan­do siamo insieme sia nel­l’in­tim­ità dell’amicalità

L’am­i­cizia dovrebbe ser­e­na­mente pre­sup­porre pure il forte con­tat­to fisi­co; anche nel­l’o­moso­cial­ità (paro­la che nul­la ha a che vedere con omotropia o con omoses­su­al­ità). Ce lo inseg­na la vita reale del teatro a (qua­si) tutte le lat­i­tu­di­ni. È, appun­to, tale con­tat­to puro, pri­vo di sig­nifi­cazioni altre che non siano quelle del legame di amor amici­ti­ae, a for­gia­re l’uo­mo dal­la nasci­ta alla fine dei suoi giorni quale che sia l’età, pur con le mod­i­fiche che – nat­u­raliter – la cop­pia di ami­ci riter­rà, vol­ta per vol­ta, nec­es­sarie, in base alle esi­gen­ze del rap­por­to e del momen­to ma anche al suo svilup­po e all’e­s­plic­i­tazione degli affetti.

Bisogna met­tere di lato le ansie cas­tra­to­rie e le pau­re che – spes­so per motivi e pres­sioni di sola natu­ra sociale, cul­tur­ale o reli­giosa (a volte privi di con­tenu­ti gius­ti­fi­ca­bili alla luce del­la scien­za e del­la psi­colo­gia) – ci attanagliano. Dormire insieme (nudi o vesti­ti; lon­tani o ab­bracciati) con una per­sona che si ritiene deg­na di pot­er con­di­videre anche l’in­tim­ità che il let­to (anche arche­tipi­ca­mente) richia­ma, non ha alcun sig­ni­fi­ca­to teo­reti­co (e nul­la vio­la di even­tu­ali lega­mi sta­bili che noi o lui/lei si pos­sa avere con altri che, quin­di, dovreb­bero tran­quil­la­mente essere mes­si a conoscen­za di ciò. Omnia mun­da mundis). Se se ne sente il pia­cere, lo si può fare mille volte e con tutte le per­sone (in genere, invero, sono decisa­mente molto poche) con cui si con­di­vi­da un forte sen­ti­men­to di rec­i­proc­ità e di affet­to (se vis­su­ti in modo non dis­tor­to). Anche se non servirebbe fare ques­ta ripe­tizione, va con­fer­ma­to come deside­rio, bisog­no e pras­sia omo- ed eteroso­ciale qua­si per nul­la c’en­tri­no con sig­nifi­cazioni e cor­re­lazioni ses­su­ali (nem­meno di ori­en­ta­men­to o di genere). Anzi, se tut­to è vis­su­to in modo sereno e pri­vo di con­no­tazioni erotiche, il nos­tro Ego può lib­er­ar­si da ansie anche “ses­suotipiche” e poten­zial­mente può curar­si le ferite “da solo”; lo stes­so vale per l’Io dell’altro.

sia al (meno rac­colto) inter­no di un grup­po o di una comi­ti­va etc.

L’amico/a è prezioso. Nul­la vale più di un suo abbrac­cio e del­la sua vic­i­nan­za sinceri.

Estrat­to da: Alfon­so Gian­lu­ca Guc­cia­r­do, Voce, Io e Soci­età, Medi­no­va, Favara 2020, 37 (modif.)

dormi­amo insieme! let’s sleep together!

What­ev­er one might think, being friends with some­one is a con­scious choice made (and not only at the begin­ning) of reflec­tion mixed with emo­tion­al trans­port, renun­ci­a­tions and joy. It does us good to be with him / her;

Does friend­ship exist between dif­fer­ent sexes?

We feel pro­tect­ed and strong when we are togeth­er both in the inti­ma­cy of friendship

Friend­ship should serene­ly pre­sup­pose strong phys­i­cal con­tact as well; even in homoso­cial­i­ty (a word that has noth­ing to do with homotropy or homo­sex­u­al­i­ty). The real life of the the­ater teach­es us this at (almost) all lat­i­tudes. It is pre­cise­ly this pure con­tact, devoid of any sig­nif­i­cance oth­er than those of the bond of amor amici­ti­ae, that forges man from birth to the end of his days what­ev­er his age, even with the changes that – nat­u­ral­ly – a cou­ple of friends will deem, from time to time, nec­es­sary, accord­ing to the needs of the rela­tion­ship and the moment, to its devel­op­ment and to the expres­sion of affections.

We must put aside the cas­tra­tion anx­i­eties and fears that – often for rea­sons and pres­sures of a socio-cul­tur­al or reli­gious nature only (some­times with­out jus­ti­fi­able con­tent in the light of sci­ence and psy­chol­o­gy) – grip us. Sleep­ing togeth­er (naked or dressed; far away or embraced) with a per­son who is deemed wor­thy of being able to share the inti­ma­cy that the bed (even arche­typ­al) recalls, is by an athe­o­ret­i­cal mean­ing. This event does­n’t vio­late any sta­ble ties that we or he / she could have with oth­ers who, there­fore, should be by us informed of this with­out doubt, if nec­es­sary. Every­thing is pure to those whose hearts are pure. If you feel the plea­sure of it, you can do it a thou­sand times and with all the peo­ple (in gen­er­al, indeed, they are very few) with whom you can share a strong feel­ing of reci­procity and affec­tion (if lived in an not-dis­tort­ed way). Even if it would not be nec­es­sary to make this rep­e­ti­tion, it must be con­firmed as homoso­cial and het­eroso­cial desire / need / prax­ia almost in no way they have to do with sex­u­al sig­ni­fi­ca­tions and cor­re­la­tions (not even of ori­en­ta­tion or gen­der). On the con­trary, if the event is deprived from erot­ic sig­ni­fi­ca­tions, our ego could free itself from anx­i­eties also of a “sex­o­log­i­cal” type and can poten­tial­ly heal his wounds; the same goes for that of the other.

and (less col­lect­ed) with­in a group, a par­ty etc.

The friend is pre­cious. Noth­ing is worth more than his/her sin­cere embrace and closeness.

Extract­ed by: Alfon­so Gian­lu­ca Guc­cia­r­do, Voce, Io e Soci­età, Medi­no­va, Favara 2020, 37 (modif.)

Foto da: Tuttozampe.com

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