Voce e Arti in età evo­lu­ti­va. IN ITALIAN ONLY


[Si tratta di un estratto dall’Articolo scritto dal Dott. Gucciardo per: “Audiation Rivista”, 10(2021)28–32 inerente alla possibilità della voce e della musica e della danza di creare (o almeno modificare) il sé di chi anche involontariamente vi si trovi messo in con-tatto e in con-sonanza]

«Fin da pri­ma di esperire in modo diret­to la luce e il suono, con il loro fas­ci­no e i loro ecces­si, fin dall’on­togenesi – e forse anche dal­la filo­genesi – la voce ci accom­pa­gna, fil­tra­ta da un cor­po matri­ciale pro­tet­ti­vo e plas­ti­co quin­di estrema­mente forte e resistente. La voce di questo cor­po e quel­la degli altri che esso incon­tra ci for­ma con­tinuamente. Se abbi­amo e siamo la nos­tra voce, lo dob­bi­amo anche alle mille altre che da sem­pre giornalmen­te abbi­amo ascolta­to e a cui abbi­amo fini­to per rea­gire (anche inconscia­mente) sim­u­lan­dole o riget­tan­dole. Noi siamo la nos­tra voce ma essa non è del tut­to e soltan­to nos­tra e mai soltan­to per noi. Il cor­po la for­gia, la cura, la sostiene, cer­ca persi­no di ten­er­la a bada quan­do la psiche vor­rebbe speg­n­er­la o mod­i­fi­car­la per­ché mag­a­ri siamo trop­po tristi o abbi­amo pau­ra oppure [… con­tin­uaQUI]».

Foto: Statuetta presente presso il Museo archeologico regionale di Agrigento, uno dei più belli e ricchi tra i luoghi cari alle Muse italiani

Voce e Arti in età evolutiva