Sug­li artisti di stra­da / About Buskers

for Eng­lish ver­sion: see below

La stra­da che teatro è? Per­ché la si sceglie come tale? Che emozioni dà? Forse il con­tat­to diret­to con un pub­bli­co ristret­to che si può persi­no vedere ne­gli occhi? A che prezzo?

Il busk­ing ha le sue regole. Tut­to nel­l’arte risponde a dis­ci­plina. Il busk­ing si fa al fred­do e al cal­do, sen­za acqua e a volte rima­nen­do immo­bili. Altre volte, con ani­mali. Bisogna pen­sare a tut­to ciò che serve e ai rischî e ad edu­care il cor­po ma anche le emozioni e il SNP e persi­no il SNA in modo molto severo. Bisogna avere resisten­za fisi­ca e men­tale non indif­fer­en­ti. La stanchez­za non man­ca ma se, nonos­tante ques­ta, sul suo pal­co (la stra­da) l’artista si è “divertito”/caricato di pos­i­tiv­ità, allo­ra esi­bir­si ha avu­to per lui un sen­so; altri­men­ti, qual­cosa non va e un cam­bi­a­men­to è nec­es­sario par­tendo dal­l’ac­cettazione che ci pos­sano essere lim­i­ti che vadano accol­ti. Se accettare le scon­fitte pre­sup­ponesse anche uno sfor­zo, serve far­lo nonché capire che non tutte le défail­lances sono ef­fettivamente tali.

Per gli artisti di stra­da non sem­br­erebbe ci siano scuole o cor­si che almeno formi­no1 alla pre­venzione2. Invece, le scuole di cir­co, par­lan­do ora in sen­so più lato, gen­eral­mente aju­tano molto i neo­fi­ti a “intro­dur­si” in stra­da. In pochi, però, le fre­quen­tano (forse, non essendo qua­si mai statali ma a pagamento).

Va det­to, però, che molti buskers sono, in realtà, pro­fes­sion­isti già for­mati alla pre­ven­zione basa­le (almeno in altri àmbiti) e per­sone che, a volte dopo per­cor­si di stu­dio di altro tipo, scel­go­no di lavo­rare su stra­da per deside­rio di viag­gia­re e di vivere à la bohé­mienne oppure, molto meno poet­i­ca­mente, per cer­care di raci­mo­lare qualche in­troito per pagar­si, per esem­pio, gli studî.

Il mon­do degli artisti di stra­da (gio­col­ieri soprat­tut­to o clowns su mono­ci­clo) pre­sen­ta molte si­miglianze con alcu­ni aspet­ti di quel­lo del cir­co ma ha peri­coli speci­fi­ci relati sia alla pro­fes­sione sia all’am­bi­ente. Per loro (e, sep­pur in minor misura, per ogni altro artista), anche la situ­azione atmos­fer­i­ca influisce sul­la per­for­mance. Per esem­pio, se nevi­ca o se c’è umid­ità, rischi­ano trau­mi di ogni tipo che potreb­bero som­mar­si a quel­li ipo­tizzabili (ci si sta qui rifer­en­do al ris­chio di mono­ple­gia cordale e di lom­bosci­atal­gie in prim­is), per alcune cat­e­gorie, all’ar­ri­vo sot­to chapiteaux o in teatri dove gli artisti deb­bano spogliar­si e ri­vestirsi o restare semi­nu­di con riscal­da­men­to arti­fi­ciale o con aria con­dizion­a­ta paralizzante.

Si potrebbe sem­plicis­ti­ca­mente affer­mare che molti dei loro prob­le­mi sareb­bero facil­mente risol­vibili da subito con sem­pli­ci pre­delle e con poco altro mate­ri­ale che ren­da la loro attiv­ità rispetto­sa del­l’er­gono­mia ma il dis­cor­so non è affat­to sem­plice anche per­ché il con­testo in cui lavo­ra­no non è qua­si mai uni­forma­bile. Inoltre (il dis­cor­so vale per tut­ti i circensi e per molte altre categor­ie di artisti), vivono qua­si sem­pre in modo itin­er­ante e qua­si mai con un medico al segui­to; si appog­giano, infat­ti, ai medici locali ma lo fan­no sola­mente per urgen­ze ecla­tan­ti sot­to­va­l­u­tan­do spes­so sin­to­mi e seg­ni iniziali di malat­tie (legate anche a con­dizioni ali­men­ta­ri e igieni­che non sem­pre otti­mali)3. A volte, poi, si affi­dano, addirit­tura, a per­son­ale nem­meno lau­re­ato4. Rari se non uni­ci sono, almeno in Italia, i casi come quel­li di Pavia.

1 A …

2 A

3 A … 

4 A …

What the­atre is the street? Why the street? What emo­tions does it give? Per­haps, the direct con­tact with a small audi­ence that can even be seen in the eye? At what price?

Busk­ing has its own rules; indeed, it is done in cold and heat, with­out water and some­times stand­ing still. Oth­er times with ani­mals. We need to think about all that is need­ed and the risks and to edu­cate the body but also the emo­tions and the PNS and even the ANS in a very severe way. You need to have con­sid­er­able phys­i­cal and men­tal endurance.

In Europe, for street artists, there would not seem to be any schools or cours­es that at least train in pre­ven­tion. On the oth­er hand, cir­cus schools, now speak­ing in a broad­er sense, gen­er­al­ly help new­bies a lot to “break” into the street. Few, how­ev­er, attend them (per­haps, since they are almost nev­er state-owned but for a fee).

It must be said, how­ev­er, that many buskers are, in real­i­ty, pro­fes­sion­als already trained in basic pre­ven­tion (at least in oth­er fields) and peo­ple who, some­times after study­ing oth­er types of cours­es, choose to work on the road out of a desire to trav­el or, much less poet­i­cal­ly, to try to scrape togeth­er some income to pay for, for exam­ple, studies.

The world of buskers (espe­cial­ly jug­glers or clowns on uni­cy­cles) has many sim­i­lar­i­ties to some aspects of the cir­cus but has spe­cif­ic dan­gers relat­ing to both the pro­fes­sion and the envi­ron­ment. For them but, albeit to a dif­fer­ent (minor) extent, for every oth­er artist, the atmos­pher­ic sit­u­a­tion also affects the per­for­mance. For exam­ple, if it snows or if there is humid­i­ty, they risk trau­mas of all kinds when per­form­ers would have to undress and redress or remain semi-naked with arti­fi­cial heat­ing or paralysing air conditioning.

One could sim­plis­ti­cal­ly say that many of their prob­lems would be eas­i­ly solved imme­di­ate­ly with sim­ple plat­forms and lit­tle oth­er mate­r­i­al that makes their activ­i­ty ergonom­i­cal­ly friend­ly, but the ques­tion is not sim­ple at all, also because the con­text in which they work is almost nev­er uni­form. Fur­ther­more (this applies to all cir­cus per­form­ers and many oth­er cat­e­gories of artists), they almost always live on the go and almost nev­er with a doc­tor in tow; they rely on local doc­tors but do so only for glar­ing emer­gen­cies, often under­es­ti­mat­ing the ini­tial symp­toms and signs of ill­ness (also linked to food and hygiene con­di­tions that are not always optimal).

foto da / pho­to from: Pixabay.com

Bib­li­og­ra­phy / Si riman­da a: Sug­li artisti di stra­da / About Buskers

Alfon­so Gian­lu­ca Guc­cia­r­do, La médecine des arts du spec­ta­cle vivant. His­toire, dif­fu­sion inter­na­tionale, pen­sée, éthique et pra­tiques, Thèse, Uni­ver­sité 3, Mont­pel­li­er 2022, 174–175 Sug­li artisti di stra­da / About Buskers